Oggi parliamo di un argomento sempre molto attuale per chi deve vendere la propria barca e vuole ottenere il massimo profitto possibile: il refitting.
Prima di mettere in vendita una barca infatti, il suo proprietario decide normalmente in autonomia quali lavori fare e quali no per renderla presentabile al futuro acquirente, tralasciando spesso alcuni aspetti pratici e sottovalutandone le conseguenze che si rifletteranno sul futuro valore del mezzo.
Come procedere quindi con i lavori per evitare brutte soprese al momento della vendita ricevendo solo offerte ridicole dall’affarista di turno?
Come prima cosa è necessario analizzare lo stato della barca e valutare gli interventi da eseguire, che generalmente si dividono i 2 differenti tipologie:
Lavori fondamentali
I lavori fondamentali sono quelli necessari affinché una barca sia pronta per essere venduta. Sono generalmente quelli più importanti e possono riguardare strumentazione fuori uso, scarichi e motori guasti o pompe dell’impianto di condizionamento rotte, solo per citarne alcuni.
Non affrontare questi lavori comprometterebbe totalmente la vendita dello yacht, facendo immediatamente fuggire il potenziale acquirente, colto dalla paura che danni ancora più gravi possano capitare a lui in futuro una volta divenuto proprietario del mezzo.
Lavori estetici o secondari
I lavori estetici o secondari sono tutti quei lavori che non precludono il buon funzionamento del mezzo ma al tempo stesso se tralasciati ne fanno calare il valore. Hanno quindi un grado di priorità meno elevato rispetto ai primi, ma spesso nascondono le insidie maggiori
Infatti, investire grandi cifre in questi lavori spesso compromette in maniera irreparabile il profitto derivante della vendita del proprio mezzo.
Quello che bisogna tenere ben presente è che il prezzo di vendita di una barca non è dato dalla somma matematica di quanto è stato speso su di essa per riportarla all’antico splendore.
Ci vuole un giusto equilibrio e una buona dose di esperienza per capire quali lavori fare e in che modo, al fine di contenere i costi ma allo stesso tempo renderla presentabile e pronta per la vendita.
Un’ottima strategia in questi casi è quella dei lavori parziali.
Il parquet ad esempio può essere in molti casi riparato senza doverlo cambiare interamente.
Oppure il teak esterno spesso è in buone condizioni ed è sufficiente cambiare solamente le parti in gomma ormai usurata per donare nuova vita al proprio mezzo.
Diventa quindi di importanza fondamentale analizzare con occhio critico la situazione di partenza di una barca e definire immediatamente quali lavori svolgere, quali no e quali completare in maniera parziale, evitando così spese inutili.
Ed è proprio qui che entra in gioco la competenza di un mediatore marittimo esperto.
Il mediatore infatti, dopo un’attenta analisi ed una valutazione scritta, provvederà ad organizzare nella maniera migliore le procedure di refitting, in modo tale da garantire una vendita al miglior prezzo di mercato senza il rischio di investire denaro in operazioni che non verranno mai ripagate dal futuro acquirente.
Solo così potrai avere la certezza di ottenere il massimo del profitto evitando perdite di tempo e denaro.
Hai anche tu una barca da vendere che necessita di lavori di refitting e sei curioso di sapere quanto vale prima che venga proposta sul mercato?
Se la tua barca è sopra 12 mt e non più vecchia di 20 anni, allora ti trovi nel posto giusto al momento giusto!
Qualora il tuo mezzo necessiti di interventi, siano essi estetici o tecnici (che non compromettono la sua sicurezza), questo è un ottimo momento per valutarne la complessità e proporlo sul mercato.
Così facendo, il futuro acquirente avrà tutto il tempo di scegliere come e quando intervenire prima che inizi la stagione, godendosi in tutta tranquillità il suo nuovo acquisto.
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