Queste le parole di UCINA – Confindustria Nautica che, in rappresentanza di tutta la filiera nautica da diporto, lo scorso 3 ottobre ha partecipato all’audizione in Senato in merito alla revisione del Codice della Nautica. Negli ultimi anni, UCINA ha svolto un ruolo di coordinamento fra le associazioni di categoria e le amministrazioni per l’elaborazione della bozza di testo di riforma scaturita dal lavoro dei 12 tavoli tecnici conclusosi nel novembre 2016. Si tratta innanzitutto di recuperare il riferimento all’Archivio telematico delle unità da diporto, già legge dello stato dal 2012 ma ancora non operativo per la mancanza dei decreti attuativi. Vanno inoltre ripristinate le importanti semplificazioni già validate a livello tecnico, in particolare quelle per l’iscrizione per le unità da diporto, quelle relative alla locazione finanziaria, agli adempimenti dei cittadini italiani residenti in paese comunitario, alle unità provenienti da bandiera estera, all’uso della targa prova, infine quelle relative alla corretta definizione della figura professionale del mediatore del diporto. Nel nuovo Codice devono inoltre ritrovare spazio tutte le semplificazioni già discusse e vagliate in materia di sicurezza. UCINA ha dunque chiesto con forza al Parlamento e, in particolare, al Senato, che in questa legislatura si è distinto per gli interventi di rilancio e supporto al settore, di fare prevalere le ragioni di una politica di sviluppo rispetto alle resistenze delle burocrazie e degli apparati e di far proprio il lavoro scaturito dai tavoli tecnici. Il lavoro continua con il monitoraggio dell’attività parlamentare e la prossima audizione alla Camera dei Deputati che sarà fissata a breve.
Fonte: UCINA – Confindustria Nautica