A decretarlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Campania contro la norma varata dal Governo nel 2014 e poi confermata nell’ultima legge finanziaria del 2016 con l’obiettivo di rilanciare il turismo nautico. Nello specifico, la Regione Campania, nel presentare l’eccezione di costituzionalità, ha contestato che lo Stato, nel decidere l’equiparazione dei cosiddetti “marina resort” alle strutture ricettive all’aria aperta, avrebbe violato il principio della “leale collaborazione” con le Regioni che hanno competenza in materia di turismo e in ultimo anche un profilo di illegittimità a livello comunitario in quanto i “marina resort” potrebbero non rientrare nelle strutture ricettive per le quali la direttiva europea consente l’applicazione dell’aliquota agevolata. In banchina si tornerà quindi ad applicare l’Iva al 22% tranne che in Liguria, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, le uniche regioni italiane che hanno emanato una disciplina specifica in materia di “marina resort”. Intanto UCINA – Confindustria Nautica, Assomarinas e Assonat hanno richiesto un appuntamento urgente ai Ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e dei Trasporti, Graziano Delrio.

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